WI - Cormorant Research Group | News | 18-01-2002 |
[IT6] Cormorani, si torna a sparare - da Il Giorno Sondrio 13.01.2002
SONDRIO Dalla prossima settimana si tornerà a sparare ai cormorani, gli uccelli predatori di trote e temoli che ormai da qualche anno sono entrati in competizione con i pescatori della provincia. La decisione è stata presa all'inizio dell'anno dalla Giunta provinciale con decorrenza immediata, anche se, dal punto di vista organizzativo delle squadre, gli spari risuoneranno nell'aria solo da lunedì o martedì. Per l'inverno del 2002, saranno 44 i capi da abbattere da qui al 31 marzo, pari al 25 per cento dell'intera popolazione svernante di cormorani censita nelle ultime settimane, che ha una consistenza di 179 capi. La conta degli esemplari è stata fatta dal Corpo della Polizia provinciale in collaborazione con le Guardie dell'Unione Pesca Sportiva nel corso di tre uscite effettuate sul lago di Novate Mezzola e lungo l'asta dei fiumi Adda e Mera. Prima di giungere alla decisione di aprire le ostilità nei confronti degli uccelli piscivori, decretata dalla Giunta provinciale con la prima delibera del 2002, sono stati valutati diversi fattori a partire dalla segnalazione fatta ai primi di dicembre dall'Ups della presenza di una consistente colonia di cormorani svernanti: la stessa associazione di pesca ha fatto presente che il metodo di dissuasione basato sullo sparo a salve, praticato già dal 20 ottobre in poi «non ha fornito risultati efficaci nel contenimento della predazione in quanto i cormorani allontanati si recano in altri tratti del fiume Adda». Il Servizio caccia e pesca dell'amministrazione provinciale ha poi stilato una relazione in cui si segnala che «il numero dei cormorani svernanti nelle ultime stagioni in provincia di Sondrio è rimasto all'incirca costante, nonostante i prelievi effettuati». Gelo e siccità, inoltre, sono alleati degli uccelli predatori: mai come in queste settimane, infatti, il livello dei fiumi Adda e Mera si è abbassato a dismisura, cosicché i cormorani possono individuare facilmente i pesci anche nella zona della Selvetta, tradizionale serbatoio di pesca dove gli stormi di decine di animali arrivano in formazione. Gli uccelli si appostano quindi sugli alberi senza foglie delle rive e piombano veloci dall'alto quando i pesci si avvicinano troppo alla superficie. Provincia e Unione Pesca sono giunte perciò alla conclusione che i motivi che hanno portato ad adottare i provvedimenti negli anni precedenti sono tuttora validi, anzi vengono aggravati dalla situazione contingente. Per questo motivo sono stati autorizzati all'abbattimento gli agenti del Corpo di Polizia provinciale, con l'aiuto - ove necessario - del personale dell'Unione Pesca che sia in possesso di regolare porto di fucile. Gli abbattimenti saranno indirizzati «solo in presenza di accertata predazione da parte di gruppi numerosi di cormorani nelle zone di pregio naturalistico» indicate nella delibera dell'anno scorso. Per ogni capo abbattuto verrà redatta una scheda con la data, il luogo e tutti gli altri elementi utili allo studio.
di Paride Dioli